Ida takes charge, come combattere le proprie ossessioni e salvare il mondo

Ida tar ansvar (Ida takes charge), prodotto norvegese di Viaplay, è una black comedy ispirata al romanzo di Kjersti Halvorsen con protagonista una studentessa di psicologia ossessionata da potenziali eventi catastrofici.

Giunta da poco a Oslo, Ida (Elli Rhiannon Müller Osborne), timida ma premurosa, studia e si occupa dei criceti del fratello che è partito per gli Stati Uniti. Dotata di fervida immaginazione, passa il tempo a fantasticare su eventi drastici che possono capitare, tipo essere spinti sui binari di una metropolitana… anche se il massimo che le capiterà è un borseggio.

Inizia una relazione non impegnativa con uno studente che nel tempo libero fa il rider e qualche volta va a trovare il padre che ha trovato una nuova compagna, ossessionato dall’albero nel suo giardino.

Quando conosce Axel, un ragazzo bocciato più volte al liceo, solitario, strambo, a dire delle coinquiline, iscritto alla comunità dei celibi involontari (Incel) col nick Accelerator, possessore di armi, Ida si convince di aver di fronte un potenziale attentatore, di quelli che pianificano stragi nelle scuole, e sente la responsabilità di dover fare tutto ciò che è in suo potere per prevenire una catastrofe. Fino a che punto si spingerà?

Serie leggera e gradevole, nonostante il tema che affronta, quello della paura ma anche quello del coraggio di agire. Il regista, Rikke Gregersen, dice di aver voluto mantenere il tono leggero per non drammatizzare troppo il racconto. Il pubblico non potrà non affezionarsi a Ida e agli strambi personaggi che la circondano. Serie da otto episodi di venti minuti ciascuno, da divorare.

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