Frikjent, assoluzione e redenzione nei fiordi

Aksel, assolto per l’omicidio della sua ragazza, avvenuto all’età di 18 anni, torna dopo venti anni nella città natale che ha lasciato subito dopo la tragedia. La serie è caratterizzata da paesaggi mozzafiato che fanno da contorno ad una storia che esplora i dilemmi individuali di fronte al bisogno di redenzione.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Anna Bache-Wiig (che interpreta un ruolo minore e abbiamo già conosciuto in Mammon) e la sceneggiatrice Siv Rajendram.

Inizialmente, Siv non era molto convinta di aiutare l’ennesima attrice che si era messa a scrivere, anche se le era stato detto che l’idea era magnifica. L’incontro poi è andato molto bene, l’intesa creativa c’è stata e il prodotto finale è questa splendida serie che ha avuto tanto successo, ispirata ad un fatto vero successo in Norvegia: una ragazza di 17 anni fu trovata morta e fu arrestato il cugino, processato e subito dopo assolto. Nonostante questo, i genitori della ragazza gli chiesero i danni, e tutte le persone del villaggio continuavano a ritenerlo colpevole. L’unico modo per andare avanti, per lui, fu di lasciare il paese.
Come dice Anna, la storia attira non per il crimine in sé, ma per le sue conseguenze. E’ molto facile non essere creduti, per quanto ci siano prove a scagionare, la gente propende più a colpevolizzare.

Il bisogno di redenzione di Aksel è forte, ma deve scontrarsi con i dubbi della gente, quello che pensa, le relazioni che instaura con lui al suo ritorno. Ognuno prenderà la sua posizione, ognuno terrà per sé ciò che non ha il coraggio di dire.
Cosa rappresentano i paesaggi dei fiordi? Le montagne sono una metafora di ciò che Aksel deve gestire dentro di sé: il fascino del posto natale che lo attira, ma allo stesso tempo, l’oppressione e il senso di pericolo che gli trasmette.
Alla domanda su come ci si spiega il successo dei thriller scandinavi, le due sceneggiatrici rispondono che a differenza dell’Europa del Sud, molto estroversa, dove le emozioni trapelano in maniera trasparente, al Nord è diverso, ci si tiene tutto dentro, si mantengono i segreti. Si parla dello stretto necessario. E questa base è ottima se si vogliono scrivere storie di crimine, il popolo si presta ai segreti.
La serie è stata rinnovata per una seconda stagione, anche se alla fine della prima il più grande mistero sembra rivelato, ma le autrici hanno promesso che ci saranno altri segreti da svelare. Si preannuncia dunque una stagione molto intensa…

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